23 giugno 2006

Via del Campo


Sottotitolo: Ovvero come una piccola sorpresa può allietare una giornata campale.

Ordunque, martedì mi sono recato con un collega in quel di Rosignano, provincia di Livorno, per motivi di lavoro. Arriviamo alle 7 di sera, cena con la responsabile locale dell'azienda che ci ha commissionato il lavoro, la quale candidamente ci dice che il personale vorrebbe iniziare a montare gli strumenti di misura l'indomani mattina alle 6, di modo che per mezzogiorno sia tutto finito.
Mercoledì dunque, sveglia alle 5, 6 ore piene piene di fatica, e in effetti per mezzogiorno eravamo liberi, per cui abbiamo chiesto di riaccompagnarci in stazione, ed è qui che è cominciato l'incubo.
C'era sciopero dei treni. La bigliettatia ci consiglia di prendere il primo treno per Genova, che stava per partire, "tanto poi da Genova un treno per Milano lo trovate di sicuro". In effetti l'abbiamo trovato, ma partiva 2 ore dopo il nostro arrivo nella città della Lanterna...
Dopo una sana dose di imprecazioni ci siamo fatti forza e ne abbiamo approfittato, dopo esserci procurati una cartina all'ufficio del turismo, per fare un giretto nel centro storico di Genova. Iniziamo a passeggiare senza una meta fissa, finché ad un certo punto do un occhio alla cartina per vedere dove eravamo capitati, e, con mia grande sorpresa (nonché con un pizzico di emozione) mi sono reso conto che eravamo proprio di fronte a Via del Campo.
Mi è tornato il sorriso di botto, mi sono tuffato in questa pittoresca viuzza nel cuore della città vecchia, respirando l'atmosfera cantata in maniera sublime da Fabrizio de André in quel gioiello di canzone che porta il nome di questa strada... e poi su fino al negozio di musica Tassio, che è per metà un museo dedicato allo stesso De André, con foto, manoscritti, dischi, e la sua musica che faceva da sottofondo continuo...
Davvero un oasi di luce in una giornata mostruosa...
Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fior...
Grazie mille Faber...

09 giugno 2006

Certo che...

Se dopo 30 secondi della prima canzone, dal nulla, ti si stacca la tracolla della chitarra; se a metà della terza canzone si rompe il LA; vai nel backstage mentre gli altri continuano senza di te, la cambi, e nell'oscurità non ti accorgi che al suo posto c'hai messo una corda di MI; se, grazie a questo casino, suoni tutto il resto concerto riaccordando la chitarra a ogni canzone col terrore che si scordi a metà pezzo o peggio ancora che salti un'altra corda...
Se ti capitano tutte ste cose durante il primo concerto del tuo nuovo gruppo... beh, un po' i coglioni ti girano :-)
In ogni caso grazie Synsòma, mi avete regalato una bellissima serata! Che sia la prima di una lunga serie!

01 giugno 2006

Anni '70 - Un decennio in musica - part II

1971 - Led Zeppelin - IV

There's a lady who's sure
All that glitters is gold
And she's buying a stairway to heaven


Brividi. Ogni volta che l'ascolto. Chissà se Jimmy Page e Robert Plant (che per inciso andrò a vedere in concerto tra un mese esatto) nel lontano 1971 immaginavano che la loro ultima creazione sarebbe stata più volte designata come più bella canzone rock di tutti i tempi; che avrebbe stabilito il record di trasmissione nelle radio; che avrebbe, molto semplicemente, fatto sognare, emozionare, innamorare, perché no, milioni di persone...
Ne ho vari di aneddoti legati a questa canzone. Dalla prima volta che ne ascoltai il giro di accordi iniziale una quindicina di anni fa, ovviamente senza sapere che canzone fosse e chi l'avesse composta; era in chiesa durante la consacrazione in una messa di mezzanotte a Natale o a Pasqua (e pensare che secondo alcuni il testo di questa canzone nasconde messaggi satanici!!! :-PPP).
Oppure quando, qualche anno fa, durante la festa di paese il parroco aveva fatto piazzare dei megafoni collegati in serie su vari balconi in tutto il paese, e uno era precisamente sul mio di balcone; cosicché una notte verso le 3 collegammo ai megafoni l'amplificatore di una chitarra elettrica, e tutto il paese si sorbì in fila pezzi come Smoke on the water, Money for nothing, e, appunto, Stairway to heaven, suonati direttamente live dal salone di casa mia... :-DDDD
Insomma, in questo mio viaggio dedicato alla musica dei vecchi tempi una puntata dedicata ai Led Zeppelin è obbligatoria. Precursori, per non dire inventori del Rock con la R maiuscola, gli Zepp hanno dato il loro meglio secondo me proprio nel loro quarto album, ufficialmente senza titolo e universalmente conosciuto come Led Zeppelin IV, o anche Four Symbols, oppure ancora Zoso, per via dei 4 simboli (uno per ogni componente della band, nell'ordine, Page, Jones, Bonham e Plant) presenti sulla copertina interna del disco.
In particolare il lato A di quest'album è fenomenale, e racchiude tutta la potenza e la suggestione della musica di Page & compagni. Il potentissimo riff di Black Dog, completato alla perfezione dalla voce graffiante di Robert Plant; il ritmo travolgente ritmo di Rock and Roll; le delicate armonie di The Battle of Evermore, e in ultimo il capolavoro assoluto che è Stairway to heaven...
Quanto basta per farne un album culto, una pietra miliare della musica rock. Provare per credere :-)