Il fondamentalismo religioso colpisce ancora
E no, stavolta non parlo di fondamentalismo musulmano, ma cristiano. Già, cristiano, cattolico, occidentale, italiano.
C'è un signore che da mesi vive come un vegetale. Non può muoversi. Non può parlare. Non può fare nulla senza l'assistenza di medici e di macchinari, che di fatto lo tengono in vita.
Questo signore scrive al Presidente della Repubblica per chiedere l'apertura di un dibattito parlamentare sull'eutanasia. Che brutta parola, eutanasia. In un linguaggio meno freddo e scientifico, questo signore chiede che la legge non gli vieti di morire in santa pace.
Piccola parentesi. Quale enorme coraggio un uomo deve avere per decidere di dire basta con una vita che non ha più niente di vivo. Quale atto d'amore verso la vita stessa è il non voler più viverla a certe condizioni? C'era un filosofo tedesco, non ricordo se Nietschze o Schopenhauer, che difendeva il diritto al suicidio come atto estremo d'amore verso la vita. Forse bisognerebbe fermarcisi un po' su a riflettere...
Cito dall'appello di questo signore (fonte Repubblica.it): "Benedetto XVI ha detto: "Occorre ribadire la dignità inviolabile della vita umana, dal concepimento al suo termine naturale". Ebbene, che cosa c'è di 'naturale' in una sala di rianimazione? Che cosa c'è di naturale in un buco nella pancia e in una pompa che la riempie di grassi e proteine? Che cosa c'è di naturale in uno squarcio nella trachea e in una pompa che soffia l'aria nei polmoni? Che cosa c'è di naturale in un corpo tenuto biologicamente in funzione con l'ausilio di respiratori artificiali, alimentazione artificiale, idratazione artificiale, svuotamento intestinale artificiale, morte-artificialmente-rimandata?"
Ma torniamo a noi. Volente o nolente, il dibattito, se non in Parlamento, si è comunque aperto, com'è giusto che sia in un paese democratico. E, sempre com'è giusto e normale che sia, uomini politici di varie fazioni hanno espresso le loro legittime opinioni.
Finché oggi è arrivato l'anatema dalla chiesa. Cito di nuovo, dal discorso del "ministro della salute del Vaticano" (che già qui ci sarebbe da fermarsi e ridere, o discutere seriamente all'infinito sull'assurdità della presenza di "ministri" in un'organizzazione religiosa...), Javier Lozano Barragan (sempre da Repubblica.it): "L'eutanasia è e resta un percorso di morte. La Chiesa è sempre per la vita e, dunque, contro ogni ipotesi di dolce morte sia attiva che passiva".
Opinione legittima, ovviamente. Ma poi va oltre. "Spetta ai parlamentari cattolici essere coerenti ed esprimere il pensiero cattolico dentro i Parlamenti, secondo le regole e le procedure democratiche".
Ecco, questa è una cosa che mi manda in bestia! Ma chi cacchio vi credete di essere voi in gonnella rossa per sputare sentenze a destra e sinistra su cosa è giusto e cosa è sbagliato???
Esprimete le vostre opinioni, cercate pure di convincere i vostri fedeli, MA SMETTETELA DI INTROMETTERVI NELLA POLITICA DEL NOSTRO PAESE, CAZZO!!!!
Ecco, mi sono sfogato.
Speriamo che il caso di questo signore smuova un po' le coscienze intorpidite dei "buoni cristiani" di casa nostra...
C'è un signore che da mesi vive come un vegetale. Non può muoversi. Non può parlare. Non può fare nulla senza l'assistenza di medici e di macchinari, che di fatto lo tengono in vita.
Questo signore scrive al Presidente della Repubblica per chiedere l'apertura di un dibattito parlamentare sull'eutanasia. Che brutta parola, eutanasia. In un linguaggio meno freddo e scientifico, questo signore chiede che la legge non gli vieti di morire in santa pace.
Piccola parentesi. Quale enorme coraggio un uomo deve avere per decidere di dire basta con una vita che non ha più niente di vivo. Quale atto d'amore verso la vita stessa è il non voler più viverla a certe condizioni? C'era un filosofo tedesco, non ricordo se Nietschze o Schopenhauer, che difendeva il diritto al suicidio come atto estremo d'amore verso la vita. Forse bisognerebbe fermarcisi un po' su a riflettere...
Cito dall'appello di questo signore (fonte Repubblica.it): "Benedetto XVI ha detto: "Occorre ribadire la dignità inviolabile della vita umana, dal concepimento al suo termine naturale". Ebbene, che cosa c'è di 'naturale' in una sala di rianimazione? Che cosa c'è di naturale in un buco nella pancia e in una pompa che la riempie di grassi e proteine? Che cosa c'è di naturale in uno squarcio nella trachea e in una pompa che soffia l'aria nei polmoni? Che cosa c'è di naturale in un corpo tenuto biologicamente in funzione con l'ausilio di respiratori artificiali, alimentazione artificiale, idratazione artificiale, svuotamento intestinale artificiale, morte-artificialmente-rimandata?"
Ma torniamo a noi. Volente o nolente, il dibattito, se non in Parlamento, si è comunque aperto, com'è giusto che sia in un paese democratico. E, sempre com'è giusto e normale che sia, uomini politici di varie fazioni hanno espresso le loro legittime opinioni.
Finché oggi è arrivato l'anatema dalla chiesa. Cito di nuovo, dal discorso del "ministro della salute del Vaticano" (che già qui ci sarebbe da fermarsi e ridere, o discutere seriamente all'infinito sull'assurdità della presenza di "ministri" in un'organizzazione religiosa...), Javier Lozano Barragan (sempre da Repubblica.it): "L'eutanasia è e resta un percorso di morte. La Chiesa è sempre per la vita e, dunque, contro ogni ipotesi di dolce morte sia attiva che passiva".
Opinione legittima, ovviamente. Ma poi va oltre. "Spetta ai parlamentari cattolici essere coerenti ed esprimere il pensiero cattolico dentro i Parlamenti, secondo le regole e le procedure democratiche".
Ecco, questa è una cosa che mi manda in bestia! Ma chi cacchio vi credete di essere voi in gonnella rossa per sputare sentenze a destra e sinistra su cosa è giusto e cosa è sbagliato???
Esprimete le vostre opinioni, cercate pure di convincere i vostri fedeli, MA SMETTETELA DI INTROMETTERVI NELLA POLITICA DEL NOSTRO PAESE, CAZZO!!!!
Ecco, mi sono sfogato.
Speriamo che il caso di questo signore smuova un po' le coscienze intorpidite dei "buoni cristiani" di casa nostra...