09 febbraio 2008

2007 in music

Oggi giochiamo a fare il critico musicale. Che brutta parola "critico"... diciamo che mi è venuta voglia di spendere due parole a proposito di un po' di musica venuta fuori in questo 2007 appena concluso. Musica sicuramente poco pubblicizzata da radio, giornali e media in generale, ma non per questo (o forse proprio per questo) meno interessante.
Nei limiti del possibile cercherò di aggiungere qualche link audio o video per ogni album... dovessi riuscire a solleticare la vostra curiosità, non avrete che da cliccarci su per soddisfarla... però poi tornate indietro e leggete fino alla fine! :-P


Arcade Fire - Neon Bible
Voto: 8,5

Cominciamo con quella che è stata probabilmente la rivelazione dell'anno. La dimostrazione vivente che si può ancora fare musica di buon livello compositivo e riuscire a conquistare il grande pubblico. Gli Arcade Fire sono una numerosa formazione canadese (7 membri ufficiali, che quasi raddoppiano durante le esibizioni dal vivo!) figlioccia del primo David Bowie, il cui sound è caratterizzato da un numero imprecisato di strumenti classici e non (violini, fisarmoniche, campane, arpe, synth di ogni tipo) uniti ad una sessione ritmica semplice e potente. Le parti vocali sono affidate ai due fondatori Win Butler e Régine Chassagne, marito e moglie tra l'altro.
Neon Bible è un album che si lascia apprezzare per intero fin dal primo ascolto, al punto che diventa difficile consigliare un brano piuttosto che un altro... un buon modo per cominciare potrebbe essere Intervention (qui in un bel video con immagini tratte da La Corazzata Potëmkin), oppure la più ritmata No Cars Go (qui un'esibizione dal vivo). Ma, ripeto, l'album davvero merita di essere ascoltato per intero. E se proprio dovesse piacervi tantissimo, procuratevi anche la prima uscita Funeral (2004), per i miei gusti un gradino inferiore ma comunque molto valido.


Blonde Redhead - 23
Voto: 8

Terzetto atipico, formato dai due gemelli italiani Amedeo e Simone Pace e dalla giapponese Kazu Makino, ma basato a New York, i Blonde Redhead li ho scoperti 3-4 anni fa grazie al bellissimo Misery Is A Butterfly, album la cui tournée promozionale toccò anche Ginevra, dove nonostante il pubblico esiguo (saremo stati si e no 200...) ci regalarono uno spettacolo intensissimo.
Questo 23 ci ha messo un po' a conquistarmi, probabilmente perché mi aspettavo una prosecuzione della strada intrapresa nell'album precedente. Ma una volta assorbito il cambiamento, si è manifestato in tutta la sua completa bellezza. Arrangiamenti moderni e molto ben riusciti, elettronica quanto basta, e due voci armonizzate alla perfezione.
Qualche assaggino: 23, The Dress, Silently.
E poi non resisto, vi metto pure qualcosa da Misery Is A Butterfly: un video (non ufficiale) di Elephant Woman, stupendo pezzo d'apertura dell'album... Enjoy it!


Centenaire - Centenaire
Voto: 7,5

I Centenaire sono una delle svariate migliaia di ragioni per cui adoro internet. Sconosciutissimi al grande pubblico, prodotti da una piccola label parigina, li ho scoperti per caso spulciando forum e newsgroup musicali. Vado sul loro myspace, ascolto, mi piacciono, vado sul sito ufficiale, ordino il cd, pago via Paypal (10 euro + spedizione), 3 giorni dopo il cd è a casa mia. Impensabile anche solo 5-10 anni fa :-)
La loro musica? Un misto di folk, jazz e progressive, dai toni molto delicati. Niente di stratosferico, per carità, ma intanto questo cd ce l'ho fisso nell'autoradio da una settimana e non riesco a toglierlo.
La loro scarsa fama rende difficile trovare video in giro, ergo vi consiglio un salto sul loro myspace, ce n'è abbastanza per farsene un'idea :-)


Marlene Kuntz - Uno
Voto: 8

Qualcuno mi spiegasse perché la musica italiana la devono rappresentare Ramazzotti e la Pausini invece di gente come i Marlene, porca miseria! Godano & co. continuano sulla scia del rock introspettivo e dalle tinte leggermente psichedeliche di Bianco Sporco (2005, discone!), abbandonando quasi completamente la componente aggressiva e corrosiva tipica dei loro primi lavori.
Purtroppo c'è poco materiale video in circolazione, quindi anche stavolta tocca ripiegare sul myspace, anche se a mio modesto parere la scelta dei brani in ascolto poteva essere migliore... troppo spazio ai brani "facili" (il singolo Uno in particolare) a scapito di brani decisamente superiori come Canto e 111. Una piccola resa al dio mercato, probabilmente...
In ogni caso, per chi fosse completamente all'oscuro della produzione dei Marlene, il modo migliore per iniziare è probabilmente l'album dal vivo S-low (2006), ottimo compendio della loro carriera. Un paio di perle qui e qui.


Oceansize - Frames
Voto: 7

La proposta musicale degli Oceansize è decisamente particolare. Atmosfere space rock ereditate dalla scena sperimentale tedesca (CAN, etc.), arpeggi ipnotici in stile Tool, e un'attrazione particolare per i ritmi irregolari e variati più volte all'interno delle lunghe composizioni, nessuna delle quali è inferiore ai 6 minuti. Frames è un disco non immediato, che ondeggia tra picchi di psichedelia (Savant, Only Twin e la stupenda An Old Friend Of The Christy's, che purtroppo non sono riuscito a trovare da nessuna parte) e pezzi più duri (Unfamiliar), con qualche caduta metal (Sleeping Dogs And Dead Lions) che personalmente trovo un po' indigesta. Il risultato globale è comunque interessante e merita un ascolto attento e ripetuto per essere apprezzato in pieno.


Radiohead - In Rainbows
Voto: 9,5

L'album più atteso dell'anno. Il più chiacchierato, anche se più per la sua particolare modalità di distribuzione che per il contenuto musicale vero e proprio. E sicuramente uno dei migliori.
Questo settimo album in studio dei Radiohead ha innanzitutto lanciato una vera e propria rivoluzione: per vari mesi infatti l'unico modo per acquistare l'album è stato di collegarsi al sito ufficiale e di scaricarne gli mp3, pagandoli A DISCREZIONE dell'acquirente. Certo, per i fanatici come il sottoscritto hanno preparato un boxone con l'album in cd e in doppio vinile, oltre a un secondo cd con varie b-sides; e a partire da gennaio il cd è stato regolarmente distribuito nei negozi. Resta il fatto che mai prima d'ora nessuno aveva osato sfidare così apertamente le case discografiche.
Ma torniamo alla musica. In Rainbows non è un album di innovazione, è un album di sintesi. Una sintesi perfetta tra le melodie lisergiche di Ok Computer (1997, pietra miliare assoluta!) e la sperimentazione elettronica di Kid A (2000) e Amnesiac (2001). Il risultato è semplicemente eccezionale. Dalle sognanti Nude, Faust Arp, Videotape, alle più ritmate 15 step, Bodysnatchers, Weird Fishes/Arpeggi, non c'è un pezzo debole in tutto l'album.
Se tutto ciò non bastasse a convincervi, i Radiohead hanno calato un altro asso dalla manica: un video della bellezza di 52 minuti, girato in sala prove, in cui suonano dal vivo TUTTI i pezzi dell'album. Lo trovate qui, e chiaramente la visione è straconsigliata.
Forse a questo punto vi starete chiedendo il perché del 9,5 come voto... il motivo è il seguente: la qualità degli mp3 messi in dowload, 160 kbps. Buona, ma comunque inferiore ad un cd. Non dico che avrebbero dovuto usare formati senza perdita di qualità come Flac, tra l'altro poco diffusi, ma scegliere un bitrate almeno di 192 kbps sarebbe stato più onesto. E avrebbe consegnato a chi, premiando la loro strategia, ha scaricato l'album direttamente dal loro sito, un prodotto della stessa qualità di un cd vero e proprio.


Rufus Wainwright - Release the stars
Voto: 9

Una piacevolissima sorpresa direttamente dal Canada. Rufus Wainwright tira fuori dal cilindro un vero capolavoro. Non è rock, non è prog, non è sperimentale, è solo un gradevolissimo disco pop con qualche accento retro', bellissime melodie e arrangiamenti magnifici. Il singolo Going To A Town mi ha letteralmente folgorato al primo ascolto. Mi sono fiondato in negozio per acquistare l'album, e me ne sono innamorato sempre più ad ogni ascolto. Qualche altro assaggino: Do I Disappoint You, Slideshow, Between My Legs, Tulsa... io le metterei tutte :-D
Insomma, se non si è capito, indubbiamente uno dei miei album preferiti dell'anno.


Robert Wyatt - Comicopera
Voto: 8

Chiudiamo questa piccola playlist del 2007 con Robert Wyatt, guru del prog/fusion anglosassone, batterista e fondatore prima dei Soft Machine, poi dei Matching Mole, costretto su una sedia a rotelle da una caduta dal terzo piano dal 1973, e autore in seguito di una prolifica carriera solista (Rock Bottom, 1974, su tutti: qui una versione dal vivo del brano di apertura Sea Song).
Comicopera è un disco strano, certamente non immediato. Un'opera divisa in 3 atti: il primo in puro stile Wyatt, con dolci melodie alternate a lunghi e ipnotici interludi strumentali, a base essenzialmente di fiati; il secondo invece mescola ballate ritmate voce e chitarra a improvvisazioni vocali e strumentali; il terzo infine rivisita varie cover, tra cui un pezzo cantato in italiano (Del Mondo dei C.S.I.) e la celeberrima Hasta Siempre Comandante di Carlos Puebla, dedicata a Che Guevara. L'amalgama tra i vari atti viene fuori solo dopo vari ascolti, e la triplice struttura non agevola certo l'assimilazione dell'opera.
Tra l'altro è praticamente impossibile trovare del materiale audio o video in rete, a meno di accontentarsi degli spezzoni di 30 secondi disponibili sui siti di vendita come Amazon.
Insomma, per poterlo apprezzare in pieno, meglio farsi un po' le ossa con la produzione precedente :-)

28 gennaio 2008

Il ritorno...

18 agosto 2007... cavolo... 5 mesi che non scrivevo sul blog...
Potrei dedicare questo primo post del 2008 alla causa prima di tutto questo silenzio, la tesi di dottorato, terminata a novembre, discussa davanti alla commissione d'esame a dicembre e infine presentata in pubblico una decina di giorni fa, seguita da un degno aperitivo a base di pizza napoletana e rosso toscano :-)
Oppure potrei parlare dei vari concerti che ho visto negli ultimi mesi... I Rolling Stones visti gratis allo stadio di Losanna (roba che solo ad immaginarmela mi prenderebbero per scemo...), l'allegria dei Jethro Tull, la sperimentazione di Bjork, con apertura degli energicissimi Arcade Fire, la delusione dei neoriformati Police...
Potrei raccontarvi dell'emozione e della fierezza provate alla ricezione delle 500 copie stampate dell'album che ho inciso con i Synsòma... vedere la tua musica che prende forma, gli attestati di stima delle persone vicine, la gente che salta e balla ai tuoi concerti... cose che vanno provate sennò non si possono capire, molto semplicemente.
Ma potrei anche scrivere della tristezza e dell'angoscia di vedere la mia terra stuprata, avvelenata, ridotta a un'unica grande fogna da bastardi schifosi senza scrupoli, che se l'inferno non esiste spero che lo creino apposta per loro! E ciononostante delle magnifiche vacanze di fine anno trascorse proprio lì, con alcune tra le persone che ho di più care al mondo, a non far nient'altro che rilassarmi e lasciare che la loro vitalità ricaricasse le mie batterie.
Infine potrei lanciarmi in un'invettiva dettata dal disgusto per l'indegno teatrino messo in atto ancora una volta dai politicanti di casa nostra (e a volte vorrei davvero non dover usare questo aggettivo, nostra, vorrei non avere niente in comune con questa gente), e lo farei se avessi la pur minima speranza che potesse servire a qualcosa, ma qui ormai c'è solo da rassegnarsi... hanno vinto ancora loro, quelli che antepongono il calore del proprio culo a qualsiasi altra cosa, in barba a chi ha avuto l'ingenuità di procurarglielo quel calore...
Mi limiterò invece a promettermi di riempire queste pagine più spesso nei prossimi mesi... mi mancava scrivere sul blog :-)

18 agosto 2007

USItalia

Madonna e quanto scrivo poco qua sopra... la tesi mi sta prendendo tutto il tempo e le energie, porca miseria...
Cmq... USItalia... ai fan di Stefano Benni questo termine suonerà già sentito, avendolo coniato in uno dei suoi surreali romanzi, Spiriti per la precisione, a sottolineare la capacità del nostro paese di importare tutto il peggio possibile e immaginabile dagli Stati Uniti...
Bene, qualche giorno fa sono capitato su quest'intervista:
Antefatto: un deputato si fa una scappatella notturna a base di sesso e cocaina con 2 prostitute, una di questa si sente male, devono portarla al pronto soccorso, e il pasticciaccio diventa di pubblico dominio. Tempo 1-2 settimane, la intervistano.
Cito, così a caso, ma l'intervista merita di essere letta per intero, tanto rappresenta un compendio della penosa mentalità odierna:
Domanda: "Per Divine Brown, la prostituta che mise nei guai Hugh Grant, guardina e foto segnaletica sono state una mano santa."
Risposta: "Eh lo so, ho letto che è diventata ricchissima. Quella però è l'America, io ancora non sono nessuno".
E poi:
"So che si è fatto vivo anche Corona. Lele Mora lo conosco per vie traverse, magari mi prendesse".
Magari....
Ancora:
D.: "Proposte tv?"
R.: "Lucignolo, su Italia 1, era già tutto deciso, qualcuno li ha bloccati. E La7, credo per Markette. E Sky, ci vado la settimana prossima. Poi c'è il sogno: l'Isola dei Famosi con la Ventura, oppure il Grande Fratello, chi non ci andrebbe".
Eh già... chi non ci andrebbe...
Sono senza parole... e mi sa che il "che tristezza" che ho esclamato dopo la lettura non basta...
Povera USItalia...

18 giugno 2007

Selling Switzerland by the pound ;-)

Eh si. Dopo i Queen con Paul Rodgers, Mark Knopfler, i Deep Purple, gli Who e Roger Waters ieri ho aggiunto un altra figurina sull'album dei concerti di band storiche: Phil Collins, Tony Banks, Mike Rutherford (e purtroppo solo loro 3... Steve Hacket e Peter Gabriel non ne hanno voluto sapere di riunirsi...), più semplicemente Genesis. Già soltanto dalla formazione "edulcorata" era chiaro che il concerto sarebbe stato incentrato soprattutto sulla fase pop del gruppo (post '80) e non su quella, manco a dirlo da me nettamente preferita, progressive degli anni '70.
Però quei 3 musicisti eccezionali sono comunque valsi il prezzo del biglietto. Collins versione frontman se la cava egregiamente, scherza col pubblico, si esprime a metà tra inglese, francese e tedesco, ci piglia per il culo per la pioggia leggera ma continua che ci sorbiamo dall'inizio alla fine del concerto, e poi ogni tanto ci delizia sedendosi sullo sgabello da batterista per i lunghi intermezzi musicali inseriti tra un pezzo e l'altro.
E poi tutto sommato la scaletta è accettabile... inizio tutto da Duke, poi antico e moderno mischiati perdendo qualche colpo ogni tanto, ma con una memorabile esecuzione di Firth of fifth seguita da I know what i like in your wardrobe che rendono onore al loro lavoro migliore, Selling England by the pound.
Qualche lento per far ballare le coppie di ogni età (Hold on my heart, Ripples...) poi tutti a saltare su Invisible touch, e come encore I can't dance e l'immortale Carpet crawlers...
Insomma ce n'era per tutti i gusti. E poi oh, era da tempo che non assistevo a un concerto durato ben 2 ore e 3/4!
L'unica nota veramente negativa della serata è stato l'acquazzone violentissimo che non mi ha abbandonato un attimo da Berna fino a casa a Losanna...
Cmq chi si trovasse a Roma o dintorni il 14 luglio si facesse una passeggiatina verso Via dei Fori Imperiali... potrebbe godersi lo stesso concerto, e per giunta gratis :-P

15 giugno 2007

Dall'inferno al paradiso...

A volte il calcio smette di essere un semplice giochino per 20 miliardari e milioni di spettatori, rialza la testa trascinata nel fango da affaristi che ormai bene o male si identificano sempre più pienamente col calcio stesso, e nonostante tutto ciò assume una dimensione più elevata, più drammatica nel senso letterale del termine. Si dimenticano per un attimo gli stipendi da nababbi, i giochini di potere, le magagne, tutto il marcio che ci è stato sbattuto in faccia appena un anno fa, e si dà ascolto soltanto alla passione, alle emozioni che in maniera così illogica e irrazionale questo fenomeno sociale (e non parlatemi "solo di sport") riesce sempre a procurarci.
Era capitato l'anno scorso, più o meno di questi tempi, con la cavalcata trionfale della nazionale azzurra in Germania, ora ricapita grazie ad un'altra maglia azzurra, più chiara, più bistrattata, calpestata, negli ultimi anni ridicolizzata e quasi caduta nell'oblio, ma sempre viva, presente e palpitante.
Che questo potesse essere l'anno buono lo si era capito, o cmq sperato, già ad agosto, quando quella maglia azzurra eliminò la Juventus (fresca di retrocessione a tavolino, ma pur sempre forte di campioni di caratura mondiale) dalla coppa Italia dopo una partita epica, degna erede delle sfide-scudetto tra Maradona e Platini.
Ma un campionato di B con avversarie quali Juventus, Genoa, Bologna, Brescia, Lecce, Piacenza non può certo essere una passeggiata. I bianconeri nonostante la penalizzazione (ridotta piu volte in realtà) erano troppo superiori e hanno fatto campionato a sé, e il regolamento ha fatto il resto, con questa cazzata dei play-off, riducendo il numero di posti per la promozione in A, di fatto, a uno solo, il secondo. A meno che, piccola clausola sulla carta molto poco verosimile, la terza accumulasse un vantaggio tale sulla quarta (ben 10 punti...) da meritarsi la promozione diretta.
Ed è qui che gli dei del pallone sono entrati in gioco, confezionando un finale di campionato da thriller: Napoli secondo a + 11 sul Piacenza quarto, Genoa terzo a + 10, scontro fratricida Genoa-Napoli all'ultima giornata.
Destino beffardo, giocarsi la promozione all'ultimo turno contro i cugini di sempre, nonostante un campionato dominato in lungo e in largo (Juve a parte, ovviamente) e che in una situazione "normale" ci avrebbe visti entrambi promossi con 4-5 giornate di anticipo.
Eppure il destino alla fine si è tolto la benda e ha deciso che forse, dopo i fallimenti giudiziari, dopo le valigette, dopo le trasferte a Gela, Albino, Pesaro, Manfredonia (e mi fermo qui perché la mia memoria ora vuole solo rimuoverle...), forse un po' di gioia ciucci e grifoni se la meritavano. E se la meritavano insieme.
Ha vestito i panni di Riccardo Allegretti, misconosciuto centrocampista della Triestina, gli ha fatto disegnare una punizione perfetta all'incrocio dei pali, e obbligando il Piacenza al pareggio ha fatto in modo che Genoa e Napoli potessero entrambe ottenere la promozione diretta senza passare dalla lotteria dei play-off.
Le due gemelle che salgono insieme a braccetto...
A volte le favole diventano realtà.
Bentornato ciuccio, bentornato grifone, la A ci è mancata, ma mai come quest'anno abbiamo fatto capire quanto anche noi siamo mancati alla A...

07 giugno 2007

Sergenti, pifferai e porte della percezione

Ah però, erano quasi 2 mesi che non postavo più... che vergogna...
Vabbuò, mi rifaccio vivo per dare il mio modestissimo contributo alle celebrazioni di un particolare quarantennale.
Chi è un po' appassionato di musica, specialmente di vecchia musica, lo saprà sicuramente. Proprio in questi giorni ha compiuto 40 anni l'album più celebrato, più osannato, su di cui più si è scritto nella storia della musica rock: Sgt. Pepper's Lonely Heart's Club Band, ad opera, se ci fosse bisogno di ricordarlo, dei Beatles.
Impossibile dire qualcosa di nuovo su quest'album, sono state riempite pagine e pagine prima a penna, poi su carta stampata e ora sul web. Io mi limito a consigliarvi di riascoltarlo, a lasciarvi ancora una volta conquistare dalla perfetta miscela di stili e generi musicali che vi si possono trovare, e perché no, anche per capire che fine stiamo facendo, a confrontarlo con un qualsiasi album mainstream dei nostri giorni...
Ah dimenticavo, mentre erano negli studi di Abbey Road per registrare Sgt Pepper's, i Beatles incontarono per la prima volta 4 ragazzotti, capitanati da un tale Syd Barrett, che stavano incidendo il loro primo, goliardico, psichedelico album. Il nome dell'album era The piper at the gates of dawn, i ragazzotti sarebbero diventati famosi col nome di Pink Floyd.
E sempre nello stesso periodo, dall'altra parte del mondo, lungo le coste della California, altri 4 ragazzi erano alle prese col loro primo album, intriso di blues, malinconia e psichedelia. Come spesso accadeva all'epoca, decisero di chiamare il disco semplicemente col nome del gruppo. E quindi lo chiamarono The Doors.

12 aprile 2007

Dark Side in Zürich...

E come sottotitolo, "Una serata in compagnia di un genio della musica".
Innanzitutto le scuse di rito, per i 10 lettori di questo blog, era da oltre un mese che non scrivevo, e in questo mese ne sono successe di cose, alcune belle, altre un po' meno... l'importante è guardare avanti...
Dunque, per tornare al topic, come al solito rompo il silenzio parlando di musica. E che musica.
Ieri sera ho assistito a quello che probabilmente è stato il più bel concerto che abbia mai visto, a livello di musica, di prestazione, di effetti sonori in surround, di effetti visivi, giochi di luci, splendidi filmati sullo sfondo... uno show a tutto campo... sto parlando del concerto che Roger Waters, bassista e genio creativo dei Pink Floyd, ha tenuto ieri sera a Zurigo.
Partenza alle 4 e mezza da Losanna, in compagnia dell'amico di sempre Gianluca, 2 ore e un po' di autostrada, si parcheggia, ci si mette in fila, il tempo di comprare da bere e ci accomodiamo nei nostri posti numerati (condicio sine qua non di Gianluca per accompagnarmi, che lui la ressa la odia... se era per me senno sarei stato in piedi e il più vicino possibile al palco :-P); alle 8 precise inizia il concerto.
E il godimento.
Scaletta da urlo, inizio col botto: In the flesh, Mother, la quasi 40enne Set the controls for the heart of the sun, e poi la sublime Shine on you crazy diamond (anche se un po' accorciata), Have a cigar, Wish you were here...
Roba da far rizzare i peli!
Poi un paio di pezzi da The Final Cut (Southampton dock e The Flectcher memorial), un paio dal suo repertorio solista (Perfect sense part II e la nuovissima Leaving Beirut), e Sheep con tanto di maiale volante a chiudere la prima parte.
Pausetta, presi dall'eccitazione compriamo un DVD di una tournée precedente, si torna seduti e via, TUTTO Dark Side Of The Moon, magnifico, stupefacente, eccezionale, da brividi... mi emoziono ancora se ci ripenso...
Saluti di rito, presentazione della band, e poi il gran finale da The Wall... The happiest days of our lives (con lui che urla dal palco "You! Hey you! Stand still laddy!!!" :P), Another brick in the wall part II, Vera, Bring the boys back home, e la magica Comfortably numb come degnissimo pezzo conclusivo!
Siamo arrivati alla fine del concerto come se fossimo stati colpiti da una scarica elettrica... mai visto uno show così... non ho altri aggettivi per definirlo... ma se capita dalle vostre parti, consiglio davvero spassionatamente di andarlo a vedere... vale ogni franco che ci ho speso... ;-)

22 febbraio 2007

Non potrei riassumere il mio pensiero meglio di come ha fatto Michele Serra qui. Riporto:

SI CAPISCE, uno ha tutto il diritto di coltivare i suoi ideali integerrimi. E di sentirsi eletto dal popolo lavoratore anche se è stato spedito in Senato da una segreteria di partito. Uno ha tutto il diritto di rivendicare purezza e coerenza, così non si sporca la giacchetta in quel merdaio di compromessi e patteggiamenti che è la politica. Però, allora, deve avere l'onestà morale di non fare parte di alcuna coalizione di governo. E deve dirlo prima, non dopo. Deve farci la gentilezza di avvertirci prima, a noi pirla che abbiamo votato per una coalizione ben sapendo che dentro c'erano anche i baciapile, anche i moderatissimi, anche gli inciucisti. A noi coglioni che di basi americane non ne vorremmo mezza, ma sappiamo che se governano gli altri di basi americane ne avremo il triplo.

Invece no: questi duri e puri se ne strafottono della nostra confusione e della nostra fatica. Prima salgono sulla barca della maggioranza, poi tirano fuori dal taschino il loro cavaturaccioli tutto d'oro e fanno un bel buco nello scafo, per meglio onorare la loro suprema coerenza e la nostra suprema imbecillità. Un bell'applauso ai Cavalieri dell'Ideale: tanto, se tornano Berlusconi e Calderoli, per loro cosa cambia? Rimarranno sul loro cavallo bianco con la chioma al vento.

22 gennaio 2007

Synsòma!!!

Beh... sapete com'è, la scaramanzia... l'altra volta non era andata proprio benissimo... così stavolta non ho scritto niente, ma gli ultimi 2 sabati sera li ho passati su un palco con la chitarra insieme agli altri 3 amici del mio gruppo...
Andati entrambi molto bene, direi con una certa fierezza :D
Prossima tappa, studio di registrazione a inizio aprile... mi auguro da solo l'in bocca al lupo!
E mi rispondo pure "CREPI!!!!"

Qualche link:
Synsòma on myspace
Foto synsòmiche on flickr
Ma soprattutto...
Andate qui e votateci con 5 stelline! È un concorso il cui premio è la partecipazione a una selezione x un festival abbastanza importante qui in zona... hai visto mai...
Ci trovate pure uno spezzone video del concerto di sabato scorso... ;-)
Stay tuned!


09 gennaio 2007

I'm back

Si si lo so è un sacco che non scrivo su questo blog, ma ho avuto poco tempo e probabilmente niente di interessante da scrivere.
E poi l'ultima settimana l'ho passata in quella splendida regione che è l'Umbria, in compagnia dei fedelissimi del mio balcone venuti su per l'occasione da Napoli...
Gente capace di cose del genere, per darvi un'idea... :-DDD



Buon divertimento! ;-)

PS Ah dimenticavo... buon anno eh...

14 dicembre 2006

Tool

Non sono mai stato un heavy-metallaro, ma coi Tool è diverso.
Anche perché definire i Tool un gruppo metal è come osservare un cubo di faccia e concluderne che è un quadrato.
I Tool sono molto più che un gruppo metal, anche se le radici e i suoni vengono da lì. Ma la complessità dei ritmi, i giochi di delay, l'elettronica sperimentale che pervade la loro musica, specie quella degli album più recenti, la eleva al rango, per me molto più nobile, di rock psichedelico, sulla scia dei primi Pink Floyd e di alcuni periodi dei King Crimson (che guarda caso hanno accompagnato i Tool in tournée un paio di anni fa).
Ieri li ho visti in concerto a Zurigo. Una prima parte piuttosto metal classico, una seconda parte più psichedelica, sottolineata da spettacolari effetti scenici e luminosi. Per buona parte del concerto non sono riuscito a farmi prendere... ero lì, seguivo più o meno, mi distraevo guardandomi in giro, qualche orda di sbarbatelli ubriachi e fumati cercava a botte di pogo di arrivare in prima fila (quanto li avrei picchiati....), insomma non ero NEL concerto.
Poi d'un tratto, complici alcuni pezzi dell'ultimo album, che è quello che conosco meglio, mi hanno ipnotizzato. La musica che ti entra dentro, non riesci a non muoverti al suo (complicatissimo) ritmo, le dai la mano e ti lasci guidare... ininterrottamente fino alla fine del concerto... (e giuro che non ho preso nessuna sostanza chimica :D)
Insomma... è difficile da spiegare come sensazione, ma un buon esempio lo da proprio il libretto del loro ultimo album, 10000 days; tutto il libretto è composto da immagini stereoscopiche: le guardi e ti sembrano immagini normali, ma se incroci le pupille (come gli strabici) o più semplicemente se usi delle lenti particolari, diventano immagini tridimensionali.
La loro musica è così... una volta che hai messo le lenti ed entri nella loro tridimensionalità è tutta un'altra cosa... e ne vale veramente la pena!

24 novembre 2006

24 novembre, 15 anni dopo...


Freddie Mercury, lover of life, singer of songs...

5/9/1946 - 24/11/1991

:-(((((

23 novembre 2006

Foto!

Finalmente ho trovato 5 minuti per metter su un album fotografico online...
Per ora ci ho messo le immagini più emblematiche di quest'estate... le trovate qui:
http://www.flickr.com/photos/37524330@N00/sets/72157594388653512/
Enjoy it!

16 novembre 2006

Yes Ai Nou... Mai Uei...

Oggi parliamo di Pino Daniele. Lo sto ascoltando molto in questo periodo, forse anche perché in un momento come questo in cui la mia città sta passando quotidianamente su TV e carta stampata per i motivi che tutti sappiamo, sento inconsapevolomente il bisogno di riscoprire quanto di buono è stata capace di produrre...
Pino Daniele, dicevamo. Cominciamo col tirare una bella linea rossa sopra sulla produzione dell'ultimo decennio, da "Non calpestare i fiori nel deserto" (1995) in poi. Canzonette da 3 soldi, testi quanto mai banali, e il successo presso il grande pubblico a testimoniarne lo scarso valore artistico.
Andando a ritroso, il decennio precedente, da "Ferryboat" (1985) a "Che Dio ti benedica" (1993) è caratterizzato da album non brutti, suonati e arrangiati bene, con grandi collaborazioni (Chick Corea e Ritchie Havens su tutti), ma, come dire, un po' "insipidi". Varie le perle, Anna Verrà, Femmena, Allora sì, quel gioiellino di Sicily, le straconosciute Quando e 'O scarrafone. Ma luccicano anche perché compaiono in album tutto sommato non eccezionali, un po' monotoni. Notevole il live acustico "E sona mo" (1993), testimonianza di un concerto in cui Daniele era sul palco accompagnato solo da una percussionista.
Altro salto temporale, ed eccoci al primissimo Pino Daniele, che corrisponde, come troppo spesso accade, al miglior Pino Daniele. 6 album in 7 anni, diversi tra loro ma uniti da un comune filo conduttore, da ascoltare e apprezzare nella loro interezza, culminati nel fantastico "Live Sciò" dell'84, periodo in cui Daniele e la sua band (con musicisti del calibro di Tullio de Piscopo, Tony Esposito, James Senese, solo per citarne alcuni) suonavano in giro per l'Europa (tra cui un'apparizione al Montreux Jazz Festival) e per il mondo, aprendo concerti di Bob Marley e Bob Dylan, giusto per fare qualche nome.
Questi 6 album meritano di essere citati uno per uno: "Terra mia" (1977, in cui spiccano la title track, 'Na tazzulella 'e café, e l'inarrivabile Napule è), "Pino Daniele" (1979, Je sto vicino a te, Je so' pazzo, Chillo è nu buono uaglione), "Nero a metà" (1980, Quanno chiove, A mmé me piace o bblues, Alleria), "Vai mo" (1981, Yes I know my way, Viento 'e terra), "Bella 'mbriana" (1982, Tutta n'ata storia, Tarumbò), e "Musicante" (1984, Keep on movin' e la commovente Lazzari felici).
6 album in cui Pino Daniele fonde con grande maestria le melodie tipiche della canzone classica napoletana con ritmi e sonorità che vanno dal blues al rock al funky-jazz (ed è stato probabilmente l'unico in Italia ad aver esplorato questi territori riscuotendo un certo successo), il tutto impreziosito da testi molto belli, poetici ma intrisi di rabbia e disillusione, e che restano attualissimi oltre 20 anni dopo.
Insomma, se siete a corto di ispirazioni musicali... ;-)

08 novembre 2006

No comment


(foto by Gianfranco)

Munasterio e Santa Chiara, tengo 'o core scuro scuro
Ma pecché, pecché ogni sera, penzo a Napule comm'era, penzo a Napule comm'è
Funtanella 'e Capemonte, chistu core me se schianta
Quanno sento dì d'a ggente, ca s'è fatto malamente stu paese, ma pecché...
No, nun è over, no, nun ce credo,
E moro pe sta smania e turnà a Napule,
Ma c'aggia fa... me fa paura e ce turnà...

:-(

27 ottobre 2006

Le regole sono regole...

Giusto per far finta di non trascurare troppo questo blogghettino, eccovi un simpatico regolamento condominiale di Bolzano...
Come dite? Non è Bolzano??? E vabbuò, pignoli...


10 ottobre 2006

We love Chuck Norris :-DDD

Dopo aver passato un'oretta ieri sera in compagnia di qualche amico su msn a ridere come deficienti, mi sembra giusto promuovere nel mondo questo sito, dedicato alle mirabolanti imprese del sosia di Paul Rodgers, e che finisce dritto dritto nei miei link qua affianco :-)
Qualche perla, giusto come antipasto:

Una volta Chuck Norris ha comprato una pacco di mattoni in una bancarella napoletana. Tornato a casa si è accorto che all'interno della scatola c'erano 15 palmari con navigazione satellitare GPS.

Chuck Norris ha ucciso l’Uomo Ragno tirandogli addosso l’Uomo Ciabatta.

Chuck Norris può fare dei tunnel agli omini del biliardino.

Chuck Norris fa i castelli con le carte del mazzo del solitario di Windows.

Etc, etc, etc... Enjoy it!!!

25 settembre 2006

Il fondamentalismo religioso colpisce ancora

E no, stavolta non parlo di fondamentalismo musulmano, ma cristiano. Già, cristiano, cattolico, occidentale, italiano.
C'è un signore che da mesi vive come un vegetale. Non può muoversi. Non può parlare. Non può fare nulla senza l'assistenza di medici e di macchinari, che di fatto lo tengono in vita.
Questo signore scrive al Presidente della Repubblica per chiedere l'apertura di un dibattito parlamentare sull'eutanasia. Che brutta parola, eutanasia. In un linguaggio meno freddo e scientifico, questo signore chiede che la legge non gli vieti di morire in santa pace.
Piccola parentesi. Quale enorme coraggio un uomo deve avere per decidere di dire basta con una vita che non ha più niente di vivo. Quale atto d'amore verso la vita stessa è il non voler più viverla a certe condizioni? C'era un filosofo tedesco, non ricordo se Nietschze o Schopenhauer, che difendeva il diritto al suicidio come atto estremo d'amore verso la vita. Forse bisognerebbe fermarcisi un po' su a riflettere...
Cito dall'appello di questo signore (fonte Repubblica.it): "Benedetto XVI ha detto: "Occorre ribadire la dignità inviolabile della vita umana, dal concepimento al suo termine naturale". Ebbene, che cosa c'è di 'naturale' in una sala di rianimazione? Che cosa c'è di naturale in un buco nella pancia e in una pompa che la riempie di grassi e proteine? Che cosa c'è di naturale in uno squarcio nella trachea e in una pompa che soffia l'aria nei polmoni? Che cosa c'è di naturale in un corpo tenuto biologicamente in funzione con l'ausilio di respiratori artificiali, alimentazione artificiale, idratazione artificiale, svuotamento intestinale artificiale, morte-artificialmente-rimandata?"
Ma torniamo a noi. Volente o nolente, il dibattito, se non in Parlamento, si è comunque aperto, com'è giusto che sia in un paese democratico. E, sempre com'è giusto e normale che sia, uomini politici di varie fazioni hanno espresso le loro legittime opinioni.
Finché oggi è arrivato l'anatema dalla chiesa. Cito di nuovo, dal discorso del "ministro della salute del Vaticano" (che già qui ci sarebbe da fermarsi e ridere, o discutere seriamente all'infinito sull'assurdità della presenza di "ministri" in un'organizzazione religiosa...), Javier Lozano Barragan (sempre da Repubblica.it): "L'eutanasia è e resta un percorso di morte. La Chiesa è sempre per la vita e, dunque, contro ogni ipotesi di dolce morte sia attiva che passiva".
Opinione legittima, ovviamente. Ma poi va oltre. "Spetta ai parlamentari cattolici essere coerenti ed esprimere il pensiero cattolico dentro i Parlamenti, secondo le regole e le procedure democratiche".
Ecco, questa è una cosa che mi manda in bestia! Ma chi cacchio vi credete di essere voi in gonnella rossa per sputare sentenze a destra e sinistra su cosa è giusto e cosa è sbagliato???
Esprimete le vostre opinioni, cercate pure di convincere i vostri fedeli, MA SMETTETELA DI INTROMETTERVI NELLA POLITICA DEL NOSTRO PAESE, CAZZO!!!!
Ecco, mi sono sfogato.
Speriamo che il caso di questo signore smuova un po' le coscienze intorpidite dei "buoni cristiani" di casa nostra...

20 settembre 2006

Confusione mentale...

A volte ti capita di riflettere su un argomento, e poi di renderti conto che è una cosa più grande di te, e che, vuoi per ignoranza, vuoi per mancanza di distacco o di lucidità, non riesci a farti un'opinione né tanto meno un'idea chiara sull'argomento in questione.
La questione del papa.
Ora, io sono sempre stato un anticlericale convinto, semplicemente perché non concepisco che qualcuno possa autodichiararsi infallibile e detentore della verità assoluta. Men che meno la Chiesa, che dalle Crociate alle Inquisizioni alle più recenti fortissime ingerenze politiche (io me lo ricordo il parroco del mio paese che incitava a votare DC dal pulpito durante l'omelia...) ha combinato le peggiori schifezze.
Ma trovo altresì inconcepibile che per 2-3 frasi neanche chiarissime, estrapolate da un discorso lunghissimo, tutta l'intelligentia musulmana, dai più estremisti a quelli che consideriamo più moderati, abbia gridato allo scandalo, o incitato all'uccisione del pontefice, o nel migliore dei casi chiesto scuse ufficiali, mentre la gente per strada bruciava fantocci e effigi del papa e una suora italiana veniva assassinata in Somalia...
E in tutto ciò, non una voce si è levata qui da noi, non tanto a difesa di quanto il papa avesse detto, ma contro le assurde e disproporzionate reazioni del mondo arabo.
È assurda la disparità di comportamento, specie se si pensa al casino scoppiato qualche mese fa quando un disegnatore danese osò ritrarre Maometto in una vignetta.
Qualche giorno fa è morta Oriana Fallaci; mea culpa, conosco poco della sua opera, anche se a leggere le persone che ha intervistato nella sua carriera c'è solo da togliersi il cappello. Ho letto però La rabbia e l'orgoglio, qualche annetto fa, e onestamente non mi era piaciuto molto... le sue posizioni erano troppo estremiste per i miei gusti, e poi ricordo di aver trovato eccessivo l'elogio incondizionato che faceva dell'America e di Bush (che devo fa', io nello scimmione texano e nella sua famiglia di banchieri filonazisti e amici di tiranni sauditi proprio non riesco a trovarci nulla di positivo).
Però su una cosa aveva ragione... non possiamo restare immobili davanti alla prepotenza di atteggiamenti come quello dei musulmani verso il papa.
E, ripeto, non tanto per il contenuto delle frasi incriminate, quanto proprio per i modi e l'intensità della reazione...
Non c'entra le guerra, non c'entra l'America, Israele, Bush, Olmert o chicchessia, c'entra la civiltà, cazzo!
Discorso troppo semplice? Discorso razzista? Non lo so, di sicuro discorso da persona confusa e alquanto preoccupata...

05 settembre 2006

Tanti auguri Freddie...

Sono sicuro che in paradiso oggi hanno fatto uno strappo alla regola e ti hanno permesso di festeggiare anche lì in grande stile il tuo 60esimo compleanno...


Still love you...

01 settembre 2006

C'eravamo lasciati...

... con un Cannavaro che alza la Coppa del mondo, ci ritroviamo con un altro Cannavaro, che con questa magnifica sforbiciata all'ultimo secondo utile pareggia il conto contro la Juve e spiana la strada alla qualificazione del Napoli agli ottavi di Coppa Italia proprio ai danni della vecchia signora.
Qualche tempo fa scrissi un post sulla promozione del Napoli, e vari amici juventini commentarono "dai, arrivate in serie A che cosi 6 punti almeno sono assicurati..."
Eccovi serviti... :-PPPP


Rimando ai post successivi il resoconto delle vacanze appena terminate, non potevo ricominciare senza dedicare un post a questa magnifica vittoria :-)))

11 agosto 2006

E finalmente...

Anch'io me ne vado un po' in vacanza. 3 settimane in quel di Monte di Procida, che poi sarebbe il paesino che mi ha visto nascere e crescere, e di cui potete ammirare uno scorcio in questa foto...


Mare, sole, rhum & coca, chitarre, cazzeggio, pariamiento... ARRIVOOOOOOOOOOOO!!!!!!
Ci rileggiamo a settembre!

06 agosto 2006

Conferme

Hai la conferma di aver passato una giornata di merda quando torni a casa la sera tardi con la macchina piena zeppa come un uovo, e per la prima volta l'ascensore del parcheggio sotterraneo dove la lasci da oltre un anno e' fuori servizio...
Vado a letto prima che possa succedere qualcos'altro che possa intossicarmi (passatemi il napoletanismo) ulteriormente...

02 agosto 2006

Sti bastardi...

... dei miei amici di Napoli hanno messo su un blog pieno di stronzate a novembre e me l'hanno fatto sapere solo oggi...
Vendetta su di loro quando, tra una decina di giorni, andrò a far loro visita!!!!
Queste sono le loro facce (e... no, la ragazza non la conosco, è solo una sfortunata cameriera capitata al posto sbagliato al momento sbagliato...):

Se non vi bastano, il link è il seguente: http://diamociunaregolata.blogspot.com
Si consiglia un tasso alcoolico elevato previa visione del sito in questione...

21 luglio 2006

The Who

Dopo i Deep Purple sabato scorso, ieri mi sono concesso un altro bel tuffo nel passato andando al concerto di quel che resta degli Who, e cioé Roger Daltrey (voce) e Pete Townsend (chitarra), con 3-4 strumentisti di supporto.
Bello, eh, un'oretta e mezza in cui hanno suonato tutti i maggiori successi, Who are you, Baba 'o riley, Won't get fooled again, My generation, Pinball wizard e come ultimo pezzo la bellissima See me, feel me di Woodstockiana memoria...
E va detto che musicalmente i 2 sono ancora validissimi, Daltrey ha urlato per un'ora e mezza (anche se alla fine dell'ultimo pezzo non aveva più voce) e Townsend, che comunque non è mai stato un chitarrista tecnicissimo, riesce ancora a cavare dalla sua Stratocaster un suono bello pieno e potente.
Però non so, ad un certo punto più che un concerto sembrava di assistere all'autocelebrazione di 2 leggende del rock'n'roll su di cui il tempo ha lasciato più di qualche segno...
Anche i Deep Purple hanno oltre 60 anni ciascuno, ma sul palco sembrano ancora un gruppo vero e proprio. Gli Who sono stati grandissimi, ma ieri sera mi sono sembrati la caricatura di sé stessi. Peccato.
Grazie comunque per aver dato la possibiltà ad uno sbarbatello 27enne come me di poter raccontare ai nipotini di avervi visto una volta dal vivo...

17 luglio 2006

SMOOOOOOOOKE ON THE WAAAAAATER

AND FIRE IN THE SKYYYYYYYY!!!!

Porca miseria, c'avranno anche 50-60 anni ciascuno, avranno anche cambiato formazione un casino di volte, avranno pure scritto le loro cose migliori oltre 30 anni fa... ma vi posso assicurare che sul palco i Deep Purple sono ancora uno spettacolo!
2 ore piene piene, mescolando pezzi nuovi a quelli storici, la voce di Gillan è eccezionale come allora, la sessione ritmica, la stessa di 30 anni fa (Glover & Paice) è ancora potentissima, e i 2 "nuovi innesti" Don Airey e Steve Morse sono dei musicisti di valore assoluto! Strange kind of woman, When a blind man cries, Highway star, Lazy, Space Truckin', Black knight, Hush, Smoke on the water... tutti a saltare, e cantare, dai ragazzini di 15 anni ai vecchietti di 60... Peccato solo che non abbiano suonato Child in time, una delle mie preferite in assoluto...
Cmq gran bel concerto, sti gruppetti di oggi dovrebbero mettersi in fila e prendere appunti da un gruppo del genere...

11 luglio 2006

A mente fredda...

Prima era toccato ai nervi. Tesissimi già da un paio d'ore prima della partita. Mi alzo, mi risiedo, birretta, salute, mi rialzo, fortuna che non fumo sennò scappava il pacchetto intero, pronti-via, si comincia, cazzo non può dare quel rigore dopo 5 minuti, porca miseria che culo sti francesi, MATERAZZI, vai che ce li mangiamo, traversa di Toni, che culo sti francesi, intervallo, birretta, salute, perché i nostri non corrono più, mannaggia quella semifinale, noi a sudare 120 minuti e i francesi a giocare a scapoli-ammogliati col portogallo, TONI, no cazzo, fuorigioco, che culo sti francesi, primo supplementare, birretta, salute, colpo di testa Zidane, BUFFON, secondo supplementare, birretta, salute, secondo colpo di testa di Zidane, VERGOGNA, rosso, rigori, birretta, salute, TREZEGUET, GROSSOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!
Poi è stato il momento del cuore. Via in macchina, WEEEE ARE THE CHAMPIOOOONS, MY FRIEEEND a palla, si arriva in piazza, POOOOOOOOO PO PO PO PO POOOOOOO POOOOOOOO, FRATELLI D'ITALIA, L'ITALIA S'È DESTA, altra birretta, salute, CAMPIONIIIIIIIIIIII, la voce lasciata per strada, le immagini di Sky riviste decine di volte in loop, le urla di Caressa, Cannavaro che alza la coppa, felicità estrema, si va a nanna ubriachi di birra e di gioia.
Ieri è toccato all'orgoglio. Testa alta, lo senti scorrere nelle vene come il sangue, non ho la bandiera ma sento il tricolore cucito addosso, la festa a Roma, l'Inno nazionale a Palazzo Chigi e al Circo Massimo, e io alzo il volume della TV, i vicini per una volta dovranno star zitti, di nuovo We are the champions, Del Piero sembra Freddie, Buffon scatenato porta lo striscione che riassume il tutto: Fieri di essere italiani!
Oggi è il giorno del cervello. A mente fredda.
Siamo Campioni, ma Blatter non ci ha premiato, e noi saremmo gli antisportivi.
Siamo Campioni, Zidane abbatte Materazzi con una testata, ma lo premiano come miglior giocatore e sembra quasi che ora sia Materazzi a doversi scusare, e noi saremmo i mafiosi (qualcuno ha mai cercato di capire cosa abbia detto Poulsen a Totti 2 anni fa perché gli sputasse? Qualcuno si è mai sognato di difendere Totti?).
Siamo Campioni, nonostante un rigorino-ino-ino con Malouda che cade appena sfiorato dalla punta del piede di Materazzi, e noi saremmo i simulatori.
Siamo Campioni, dopo una finale non bella, è vero, ma soprattutto perché giocata dopo una semifinale epica, vinta schierando 4 attaccanti nei supplementari, e noi saremmo i catenacciari difensivisti.
Siamo Campioni e sapete perché? Perché abbiamo avuto più coglioni, come ha detto Gattuso, uno dei simboli di questa squadra insieme a Buffon, Materazzi, Grosso, Zambrotta, Pirlo e ovviamente Capitan Cannavaro. E perché alle offese, ai luoghi comuni, agli sguardi di superiorità abbiamo risposto sul campo a testa bassa, con cuore e polmoni. Non a voce, non sui giornali, né tantomeno a testate.
Cari francesi, cari tedeschi, l'avete imparata la lezione?

10 luglio 2006

Berlino, 9 luglio 2006

Una sola parola... semplicemente, magicamente, divinamente CAMPIONIIIIIIIIII!!!!!

01 luglio 2006

Le piccole grandi soddisfazioni

Non per fare del vittimismo fuori luogo e soprattutto fuori tempo, ma vivere all'estero per un italiano non è sempre facile. Certo, sono lontani i tempi in cui i ragazzini figli di immigrati italiani venivano isolati e scherniti nelle scuole, e un consigliere federale svizzero dal nome improponibile (Schwarzenqualcosa...) conduceva battaglie per rimandare i nostri connazionali a casa, dopo che avevano costruito le case di mezza Helvetia. Oggi (almeno qui in Svizzera) noi italiani siamo perfettamente integrati, e addirittura apprezzati e rispettati. Però i luoghi comuni (onestamente a volte un po' meritati...) sono sempre presenti nell'immaginario locale, e riaffiorano in superficie in occasioni futili, come è appunto la coppa del mondo di calcio, o il calcio in generale.
È bastata un rigore non limpidissimo (ma neanche scandaloso) per dar fiato alle trombe di tutti i rosiconi che non aspettavano altro per tirarcela con la storia dei soliti italiani disonesti, approfittatori, parassiti, etc.
Certo, con gli svizzeri la risposta era pronta e facile, i rigori poi bisogna metterli dentro... però intanto il fastidio addosso ti rimane.
Quindi quando poi i nostri ti fanno finalmente una prestazione maiuscola, battendo per 3 a 0 l'Ucraina, che magari non sarà sto squadrone, ma intanto ai quarti c'è arrivata, è proprio il momento per zittirli. Per camminare a testa alta, cercando gli sguardi di quelli che fino a ieri ti guardavano come se avessi rubato le arance nel loro giardino.
Ieri ero a casa di un amico, sono rimasto a dormire da lui, oggi sono tornato a Losanna in treno, alla stazione ho comprato dopo secoli la gazzetta e mi sono avviato pian piano a casa, godendomi le facce della gente attorno, tra bandiere tricolori appese ai balconi, i sorrisi di riconoscimento dei tantissimi italiani, con un magari stupido ma inevitabile senso di fierezza e di appartenenza al nostro popolo.
Una piccola grande soddisfazione...

23 giugno 2006

Via del Campo


Sottotitolo: Ovvero come una piccola sorpresa può allietare una giornata campale.

Ordunque, martedì mi sono recato con un collega in quel di Rosignano, provincia di Livorno, per motivi di lavoro. Arriviamo alle 7 di sera, cena con la responsabile locale dell'azienda che ci ha commissionato il lavoro, la quale candidamente ci dice che il personale vorrebbe iniziare a montare gli strumenti di misura l'indomani mattina alle 6, di modo che per mezzogiorno sia tutto finito.
Mercoledì dunque, sveglia alle 5, 6 ore piene piene di fatica, e in effetti per mezzogiorno eravamo liberi, per cui abbiamo chiesto di riaccompagnarci in stazione, ed è qui che è cominciato l'incubo.
C'era sciopero dei treni. La bigliettatia ci consiglia di prendere il primo treno per Genova, che stava per partire, "tanto poi da Genova un treno per Milano lo trovate di sicuro". In effetti l'abbiamo trovato, ma partiva 2 ore dopo il nostro arrivo nella città della Lanterna...
Dopo una sana dose di imprecazioni ci siamo fatti forza e ne abbiamo approfittato, dopo esserci procurati una cartina all'ufficio del turismo, per fare un giretto nel centro storico di Genova. Iniziamo a passeggiare senza una meta fissa, finché ad un certo punto do un occhio alla cartina per vedere dove eravamo capitati, e, con mia grande sorpresa (nonché con un pizzico di emozione) mi sono reso conto che eravamo proprio di fronte a Via del Campo.
Mi è tornato il sorriso di botto, mi sono tuffato in questa pittoresca viuzza nel cuore della città vecchia, respirando l'atmosfera cantata in maniera sublime da Fabrizio de André in quel gioiello di canzone che porta il nome di questa strada... e poi su fino al negozio di musica Tassio, che è per metà un museo dedicato allo stesso De André, con foto, manoscritti, dischi, e la sua musica che faceva da sottofondo continuo...
Davvero un oasi di luce in una giornata mostruosa...
Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fior...
Grazie mille Faber...